Il recente caso che ha visto coinvolte 60 ragazze in Emilia Romagna ha portato alla ribalta il fenomeno del sexting, molto più diffuso – anche in forme lievi – di quello che noi adulti possiamo pensare ed immaginare.
L’ingresso irruento nella nostra quotidianità di strumenti come lo smartphone, ha aumentato in maniera vertiginosa le possibilità di contatto e di relazione, anche se sappiamo bene che non sempre questo rappresenta un aspetto positivo.
Rientra sicuramente negli aspetti a rischio quello legato al fenomeno del Sexting, lo scambio di immagini intime in voga tra i giovanissimi e no.
Così i genitori – o gli educatori e formatori in genere – si trovano a dover gestire dei fenomeni, che pur ricalcando modelli non del tutto sconosciuti, sembrano presentare un livello di criticità e di difficoltà maggiore per il fatto di avvenire in un ambiente per lo più sconosciuto, come quello digitale.
Quindi, immaginiamo che la domanda possa nascere spontanea: come possiamo comportarci noi genitori di fronte ad un fenomeno come quello del sexting? Quali strumenti possiamo utilizzare per dialogare su questo tema con i nostri figli?
Come affrontare il fenomeno sexting?
Le possibilità di intervento sul fenomeno che intravediamo sono diverse:
- impostare sul dispositivo dei propri figli i sistemi di parental control (a breve una guida su come poterlo impostare). Non è la miglior scelta, perché si tratta di uno strumento spesso repressivo, ma può capitare di doverci ricorrere.
- stimolare il pensiero critico: dire loro che di qualsiasi cosa che condividiamo perdiamo il controllo e per questo nulla può essere cancellato definitivamente per sempre
- spiegare ai ragazzi che ogni immagine di se stessi, video o foto, deve rappresentare un’ identità dignitosa. Un giorno potrebbe entrare in possesso di quei contenuti
- insegnare la “regola della nonna”: tutto ciò che non faremmo vedere alla mamma o alla nonna non va condiviso con altri
Stimolare il ragionamento critico. E’ utile parlare con i ragazzi di questi argomenti, magari prendendo spunto da osservazioni che possono essere fatte mentre si guarda insieme un film o si assiste ad una pubblicità o commentando immagini e video di celebrità viste su Facebook.
Allenare all’empatia. Stimolare i ragazzi a chiedersi che cosa provano e cosa pensino provino gli altri, commentando dei fatti di cronaca, per aiutarli a riflettere su come si possa essere sentito chi subisce una violazione della propria intimità. O cosa si aspettavano le persone che hanno postato immagini “private” di amici.
Gli adolescenti sono portati per loro stessa natura a pensare che tanto a loro certe cose non accadono, mentre bisogna che siano consapevoli che la probabilità che certe cose possano succedere è molto più alta.
Reale vs digitale. Ripetiamo spesso da queste pagine che reale e digitale non sono due dimensioni in contrapposizione tra di loro, ma due dimensioni che continuamente si intrecciano tra di loro, rendendo di fatto impossibile tracciarne un vero e proprio confine.
E’ però importante aiutare i ragazzi a rendersi conto di questo “entrare-uscire” per trovare un punto di contatto dentro di sé. In questo senso è importante stimolarli nella riflessione dei significati che, senza volerlo, possono veicolare attraverso un’immagine postata, un “like” dato e sull’importanza di slegare il riconoscimento della propria identità dall’ “apprezzamento” e dal riscontro ricevuto nei diversi luoghi dell’ambiente digitale.
Sexting e Web Consapevole
Proprio per la sua pericolosità, quello del sexting è uno degli argomenti che affrontiamo negli incontri di Web Consapevole, sia nel percorso di educazione digitale per educatori, che nei workshop e negli incontri del percorso di educazione digitale per bambini, ragazzi e giovani.