Una delle grosse novità introdotte con la nuova legge sul cyberbullismo approvata nel maggio 2017 è sicuramente l’istituzione della procedura di ammonimento.
Cosa è l’ammonimento nella legge sul cyberbullismo
Quella dell’ammonimento è una procedura che è stata pensata in un’ottica rieducativa e riparativa, non repressiva. La finalità è quella di rendere consapevole il minore “bullo” della gravità di certi episodi e avvertirlo del fatto che certi comportamenti sono perseguibili da un punto di vista penale.
Per dirlo con una metafora calcistica, si tratta del primo cartellino giallo di avvertimento.
Per attivare la procedura, un minore che ha subito minacce, ingiurie, diffamazione o che sia vittima del trattamento illecito dei dati personali, insieme a un genitore può presentare un’istanza in Questura, portando i messaggi o la schermata incriminata.
Compito della Questura è quello di individuare l’autore della frase, della foto o del video e convocarlo insieme ad un genitore o da chi ne fa le veci.
La funzione dell’ammonimento nella nuova legge sul cyberbullismo
Nella nuova legge sul cyberbullismo l’ammonimento ha, come abbiamo detto, la funzione di far capire la gravità del gesto compiuto e far rimuovere il materiale precedentemente diffuso in modo che possa essere diffuso ulteriormente in rete. In caso contrario, infatti, il minore può rischiare un procedimento penale per divulgazione di materiale pedopornografico, minacce e violenza privata.
Questa procedura permette di non lasciare inascoltate anche le forme di cyberbullismo quotidiane che avvengono molto più spesso di quanto possiamo immaginare, e che anche se sono meno evidenti, non per questo sono meno gravi sono le conseguenze che hanno sulla vittima dal punto di vista emotivo e comportamentale.
L’ammonimento è una procedura che serve a tutelare sia la vittima che l’autore. Per chi è oggetto di cyberbullismo è una strada più semplice della denuncia, mentre il ‘carnefice’ non viene posto immediatamente sotto la norma penale e ha la possibilità di rimediare al suo errore.
L’ammonimento nella legge sul cyberbullismo: una misura troppo soft?
Se ti venisse la domanda che questa procedura risulti troppo permissiva e soft nei confronti dei bulli, devi comunque sapere che la procedura di ammonimento finisce nei verbali di polizia, dove rimane fino al compimento del 18esimo compleanno.
Questo vuol dire che l’ammonimento resterà sempre una macchia, seppur piccola, nel suo rapporto con la società. Quindi, se un giorno per esempio vorrà iscriversi in un’accademia, quel fatto di cyberbullismo in cui è stato coinvolto emergerà.
Oltre a questo, ovviamento, l’ammonimento significa per la famiglia del ragazzo prendere consapevolezza dei comportamenti del figlio.
A chi serve l’ammonimento
Il pro di questo provvedimento è sicuramente quello che abbiamo appena illustrato, ovvero la possibilità di utilizzare una “punizione soft”, che non comprometta la fedina penale di chi si rende responsabile di un’azione di cyberbullismo.
Questo è un bene perché spesso i cyberbulli identificano azioni di aggressione mediate come un gioco o come uno scherzo, non rendendosi conto della reale gravità di ciò che stanno facendo e sopratutto senza essere stati adeguatamente educati sugli esiti che, quei comportamenti che per loro corrispondono ad uno scherzo, possono invece avere sulla vittima, anche solo da un punto di vista psicologico.
Questo è tanto vero quanto si considera che la maggior parte dei “carnefici” sono dei ragazzi normali che si trasformano in “inconsapevoli cyberbulli” .
Proprio per loro l’ammonimento, il finire davanti al questore, il fatto che anche gli amici verranno informati di ciò che hanno fatto e della punizione subita può rappresentare una punizione efficace, a patto che l’intervento successivo a questo procedimento avvenga in allenza con la famiglia, che può aiutare il ragazzo a comprendere che quello tenuto non è un comportamento corretto non solo perché si viene puniti, ma perché è sbagliato far del male ad un’altra persona e non ci si deve divertire sulle spalle degli altri.
A chi non serve l’ammonimento
Il contro della procedura di ammonimento è l’altra faccia di questa medaglia, quando cioè non si attiva un’alleanza con la famiglia e quando il bullo è un adolescente che presenta tratti di personalità antisociali. Questi ragazzi è probabile che non si facciano intimorire dall’ammonimento del questore e che possano anzi pensare che in fondo comportamenti come quelli tenuti non abbiano vere conseguenze.
2 commenti su “Ammonimento Nella Legge Sul Cyberbullismo”